giovedì 6 ottobre 2011

c'è un pò di Steve Jobs in tutto questo.

Io sono qui a scrivere da un computer che non è il Mac, ma, come ha detto Steve Jobs nel 2005, l'ha copiato un pò. Se n'è andata a causa di un tumore una delle menti geniali di questo secolo.
Non sono un'appassionata di computer, non ho l'Iphone (ma da un pò meditavo di comprarlo), e nemmeno l'Ipod, insomma sembro quasi antitecnologica. Ma quando oggi aprendo l'home page ho letto di questa morte, ci sono rimasta davvero male, mi ha rattristato. Sono a andata a guardarmi il video della famosa conferenza tenuta da Jobs alla Stanford University, e mi ha colpito tanto la profondità delle sue parole. Non sto a riscrivere le frasi più belle, non era quello l'intento del mio post. Volevo solo ricordare anch'io un uomo che ci permette di passare almeno un paio d'ore ogni giorno davanti a uno schermo e di farci tante cose, e che in questo modo ha un pò cambiato la vita di qualche miliardo di persone.

Pubmed e co.

Prima di provare a utilizzare Pubmed per una ricerca mirata (anche perchè ammetto che mi spaventa un pò dover leggere così tante pagine per cercare poche informazioni, magari perdendomi in cose inutili)mi sono limitata a cercar di capire come funziona, e grazie ai chiarissimi video penso di aver capito il necessario. A parte appunto l'iniziale timore nell'usare un motore di ricerca così dispersivo, è evidente che ogni medico deve tenersi sempre aggiornato ed è un'ottima cosa la possibilità di farlo anche tramite la rete. Va però fatto con attenzione perchè Internet a volte fornisce informazioni poco attendibili, poi magari ci serviamo di Google che quasi sempre mette in cima all'elenco dei siti un collegamento all'onnisciente Wikipedia, che almeno ora è utilissima, ma certo non molto aggiornata e completamente chiara, almeno su certi argomenti scientifici. Fra qualche anno, quando preparerò la tesi, sicuramente dovrò usare Pubmed almeno per leggere qualche documento recente : sono ancora abbastanza fedele ai libri (sarà che mi piace aver qualcosa sottomano, e non leggere sempre al computer)ma sono consapevole anche del non poter pretendere revisioni e aggiornamenti continui dei testi, anche perchè sarebbe un discreto spreco di carta ristampare l'Harrison ogni volta che c'è qualche riga nuova da aggiungere..Insomma, in quel momento mi armerò di molta pazienza e inizierò a spulciare i moltissimi file che mi troverò davanti. Comunque va detto che, nonostante la possibilità di perdersi e perder tempo, cercare informazioni e materiale sul web è molto comodo,anche se io ancora non ne faccio molto uso.
Cambiando un pò argomento, mi ha colpito non poco il fatto che nel processo di peer reviewing può capitare che prima di pubblicare un articolo su rivista passino mesi e mesi, magari col rischio di doverlo aggiornare di nuovo! Forse tutto questo tempo non è necessario, e si potrebbe velocizzare il processo, ma non sono proprio esperta di queste dinamiche per dare un giudizio..
Abbastanza strano anche il blocco operato dal Pubmed stesso nella consultazione : mi pare un pò contrario al principio stesso del sito il precludere la possibilità a chiunque voglia, di leggere qualcosa di più scientifico delle righe dell'enciclopedia libera. Che peraltro, rischiamo di non poter usare più d'ora in poi..!